Il progetto della Via Carolingia è nato per rispondere al bisogno di ricercare e trasmettere il senso di appartenenza ad una comunità più grande, quale è l'Europa, seguendo il percorso del viaggio (da Aquisgrana a Roma) e delle tappe che Carlo Magno effettuò nell'autunno dell'800 per recarsi a Roma, dove papa Leone III incoronò il sovrano carolingio Imperatore del Sacro Romano Impero nella notte di Natale dell’800. Recuperare quindi ma anche salvaguardare, valorizzare e gestire i contesti paesaggistici e culturali interessati dal tragitto per la fruizione turistica e culturale del territorio.
La Via Carolingia si pone come un segno tangibile della comunità culturale europea e costituisce un momento importante in grado di sottolineare efficacemente l'impegno per la ricerca delle origini comuni e per la fattiva cooperazione tra i diversi Paesi che anima questa fase di progressiva unità dell'Europa, per la costruzione dell'identità europea.
Il progetto, inoltre, anche con l’ottenimento dell’ufficialità da parte del Consiglio d’Europa, si pone l’obiettivo di promuovere il percorso carolingio come itinerario culturale che, creando un collegamento ideale fra i Comuni Italiani, Svizzeri, Belgi, Francesi e Tedeschi che si trovano lungo il tracciato, ne promuova e ne valorizzi gli aspetti turistici oltre a quelli di rilevante patrimonio culturale e paesaggistico.
L'età carolingia costituì un importante momento contraddistinto da un grande sforzo politico, sociale, religioso, economico e culturale teso a delimitare in modo nuovo gli equilibri politico-istituzionali che si erano fino ad allora delineati in conseguenza del collasso delle istituzioni tardo-romane.
La capacità dei carolingi fu quella di costruire un progetto complesso e articolato che poggiava i suoi cardini sulle strutture religiose e su quelle statali nuovamente ricostruite per dare uniformità e coerenza di gestione ai frammenti territoriali che Carlo Magno aveva unificato grazie a rapide campagne militari.
La figura di Carlo Magno, a cui fu conferito nell'anno 800, con il rango imperiale, il titolo di “rex patriae Europae”, viene proposta quindi come guida di questo percorso alla riscoperta delle radici dell'Europa; non a caso proprio colui che cercò di plasmare il suo impero in senso unitario e nella cui volontà si possono cogliere i primordi degli elementi fondanti il nostro moderno concetto di Europa.
Tra storia e paesaggi nell'Italia dell'800 d.c. alla ricerca delle radici Europee
Ripercorrere dopo 1200 anni l'itinerario che Carlo Magno utilizzò tra l'VIII e il IX secolo per recarsi a Roma, è un modo di viaggiare non solo in uno spazio geografico, ma anche in un tempo comune. Ritrovare la rete di strade e sentieri calpestati dalla corte regia carolingia è impresa ardua e di difficile realizzazione. Partendo dalle scarse fonti storiche disponibili si possono ipotizzare diverse opzioni confrontando fra loro vari fattori: le vie di comunicazione usate abitualmente in quei tempi, gli insediamenti urbani e la loro importanza all'epoca, gli interessi "politici" dell'Imperatore. Rimangono anche così numerose lacune, integrate con la scelta di valorizzare due aspetti del nostro territorio: i beni considerati minori del nostro immenso patrimonio culturale e le zone poste sotto tutela ambientale per il loro rilevante valore paesaggistico.
Questo secondo aspetto si integra alla perfezione con l'esigenza di ritrovare un percorso così lontano nel tempo. Se strade e città sono profondamente cambiate nel corso dei secoli, non è stato così per i paesaggi naturali; certo una palude potrà essere stata bonificata, un bosco avrà ceduto il posto alla cultura agricola, ma l'essenza del paesaggio ambientale è ciò che è necessariamente mutato meno. Trovati questi punti cardinali del percorso, la scelta definitiva sulle strade da percorrere per collegarli fra loro si è posata, dove possibile, sulla viabilità minore per favorire l'utenza ciclistica. Infatti per cogliere appieno l'emozione di un viaggio così particolare, il mezzo più appropriato è la bicicletta, lenta e a volte faticosa, così come era lento il procedere delle cose prima dell'avvento del motore.
I Comuni aderenti al progetto “La Via Carolingia”:
Comune Bergamo: www.comune.bergamo.it
Vai al sito: www.viacarolingia.it
1 commento:
L'aggiornamento è sul sito istituzionale del Comune di Mantova alla sezione Cultura - Via Carolingia
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