martedì 7 dicembre 2010

Centro di Studi Medioevali “G. G. Meersseman”

Il Centro di Studi Medioevali “G. G. Meersseman” nasce nel 2000, all’inizio di luglio, ad opera di studiosi vicentini del medioevo.
L’associazione, secondo il dettato statutario “… si prefigge di rinnovare le conoscenze della civiltà medioevale sul piano locale e generale attraverso la promozione di attività di ricerca originale e di valorizzare il retaggio di quell’età, in particolare la tradizione culturale e artistica. … Particolare cura il sodalizio pone da un lato nell’operare l’aggiornamento continuo dei propri membri, dall’altro nell’accogliere, favorire e guidare i giovani laureandi o laureati ad un’attività di ricerca rigorosa e di qualità”. Sul piano pratico si propone di assistere i propri soci nel perfezionamento delle ricerche già intraprese e di programmare nuovi campi di attività, di pubblicare studi, atti, fonti documentarie, di organizzare cicli di lezioni pubbliche, convegni e mostre, di prestare lavoro di ricerca e ogni supporto possibile agli enti pubblici o privati per quanto concerne gli studi storici, il restauro di manufatti e iniziative di recupero di relitti archeologici e toponomastici dell’Età di mezzo.
Gli aderenti sono persone di ogni età e di discipline diverse, unite dall’amore per il medioevo e da una sincera volontà di collaborazione. L’associazione ha prospettive di espansione oltre l’orizzonte vicentino, ma per il momento mira solo a consolidarsi e accoglie nuovi soci con molta prudenza. Tiene riunioni mensili (o quasi) ottimamente partecipate.
La sede presso la badia di Sant’Agostino è stata scelta per memoria e tradizione di una funzione spirituale e culturale che in questo luogo si è protratta in forme sempre diverse e originali dal XII a tutto il XV secolo. Icona del Centro è la raffigurazione dell’abbazia, tratta da una pianta antica, quand’era ancora strutturalmente intatta,. La dedica del Centro studi al grande studioso fiammingo Gilles Gerard Meersseman discende da tre ordini di ragioni: da un lato perché egli amò soggiornare a lungo in queste plaghe e in particolare presso la badia, diventando vicentino d’adozione e accademico olimpico, da un altro perché tre dei soci ebbero l’onore di godere della sua amicizia, e da un altro ancora perché, pur avendo un carattere forte, moralmente intransigente e scientificamente rigoroso, trattava anche gli interlocutori più umili con grande semplicità, affabilità e amicizia e considerava lo studio come una conseguenza e coronamento dell’amore dei propri simili. Il sodalizio, condividendo questa concezione e ritenendo preminente ed essenziale il rapporto di autentica amicizia tra gli aderenti ai fini di un’attività di studio proficua, serena e severa al tempo stesso, ha fatto proprio il motto che il Meersseman prediligeva: “In dulcedine caritatis quaerite veritatem”.