mercoledì 24 dicembre 2008

La Via Carolingia

Il progetto della Via Carolingia è nato per rispondere al bisogno di ricercare e trasmettere il senso di appartenenza ad una comunità più grande, quale è l'Europa, seguendo il percorso del viaggio (da Aquisgrana a Roma) e delle tappe che Carlo Magno effettuò nell'autunno dell'800 per recarsi a Roma, dove papa Leone III incoronò il sovrano carolingio Imperatore del Sacro Romano Impero nella notte di Natale dell’800. Recuperare quindi ma anche salvaguardare, valorizzare e gestire i contesti paesaggistici e culturali interessati dal tragitto per la fruizione turistica e culturale del territorio.

La Via Carolingia si pone come un segno tangibile della comunità culturale europea e costituisce un momento importante in grado di sottolineare efficacemente l'impegno per la ricerca delle origini comuni e per la fattiva cooperazione tra i diversi Paesi che anima questa fase di progressiva unità dell'Europa, per la costruzione dell'identità europea.

Il progetto, inoltre, anche con l’ottenimento dell’ufficialità da parte del Consiglio d’Europa, si pone l’obiettivo di promuovere il percorso carolingio come itinerario culturale che, creando un collegamento ideale fra i Comuni Italiani, Svizzeri, Belgi, Francesi e Tedeschi che si trovano lungo il tracciato, ne promuova e ne valorizzi gli aspetti turistici oltre a quelli di rilevante patrimonio culturale e paesaggistico.

L'età carolingia costituì un importante momento contraddistinto da un grande sforzo politico, sociale, religioso, economico e culturale teso a delimitare in modo nuovo gli equilibri politico-istituzionali che si erano fino ad allora delineati in conseguenza del collasso delle istituzioni tardo-romane.

La capacità dei carolingi fu quella di costruire un progetto complesso e articolato che poggiava i suoi cardini sulle strutture religiose e su quelle statali nuovamente ricostruite per dare uniformità e coerenza di gestione ai frammenti territoriali che Carlo Magno aveva unificato grazie a rapide campagne militari.

La figura di Carlo Magno, a cui fu conferito nell'anno 800, con il rango imperiale, il titolo di “rex patriae Europae”, viene proposta quindi come guida di questo percorso alla riscoperta delle radici dell'Europa; non a caso proprio colui che cercò di plasmare il suo impero in senso unitario e nella cui volontà si possono cogliere i primordi degli elementi fondanti il nostro moderno concetto di Europa.

Tra storia e paesaggi nell'Italia dell'800 d.c. alla ricerca delle radici Europee

Ripercorrere dopo 1200 anni l'itinerario che Carlo Magno utilizzò tra l'VIII e il IX secolo per recarsi a Roma, è un modo di viaggiare non solo in uno spazio geografico, ma anche in un tempo comune. Ritrovare la rete di strade e sentieri calpestati dalla corte regia carolingia è impresa ardua e di difficile realizzazione. Partendo dalle scarse fonti storiche disponibili si possono ipotizzare diverse opzioni confrontando fra loro vari fattori: le vie di comunicazione usate abitualmente in quei tempi, gli insediamenti urbani e la loro importanza all'epoca, gli interessi "politici" dell'Imperatore. Rimangono anche così numerose lacune, integrate con la scelta di valorizzare due aspetti del nostro territorio: i beni considerati minori del nostro immenso patrimonio culturale e le zone poste sotto tutela ambientale per il loro rilevante valore paesaggistico.

Questo secondo aspetto si int
egra alla perfezione con l'esigenza di ritrovare un percorso così lontano nel tempo. Se strade e città sono profondamente cambiate nel corso dei secoli, non è stato così per i paesaggi naturali; certo una palude potrà essere stata bonificata, un bosco avrà ceduto il posto alla cultura agricola, ma l'essenza del paesaggio ambientale è ciò che è necessariamente mutato meno. Trovati questi punti cardinali del percorso, la scelta definitiva sulle strade da percorrere per collegarli fra loro si è posata, dove possibile, sulla viabilità minore per favorire l'utenza ciclistica. Infatti per cogliere appieno l'emozione di un viaggio così particolare, il mezzo più appropriato è la bicicletta, lenta e a volte faticosa, così come era lento il procedere delle cose prima dell'avvento del motore.

I Comuni aderenti al progetto “La Via Carolingia”:

Comune Bergamo: www.comune.bergamo.it

Comune Fara in Sabina (RI): www.comune.farainsabina.ri.it

Provincia Mantova: www.provincia.mantova.it

Comune Mantova
: www.comune.mantova.it


Comune Mentana (RM): www.comune.mentana.rm.it

Provincia Modena: www.provincia.modena.it
Comune Montecorsaro (MC): www.comune.montecosaro.mc.it

Comune Nocera Umbra (PG): www.comune.noceraumbra.pg.it

Comune Sant’Elpidio a Mare (AP): www.santelpidioamare.it

Comune Spello (PG): www.comune.spello.pg.it

Comune Torgiano (PG): www.comune.torgiano.pg.it

Vai al sito:
www.viacarolingia.it

domenica 9 novembre 2008

Italia Langobardorum

E’ un “Sito seriale”, costituito dall’insieme dei beni artistico-monumentali “unici ed eccezionali” relativi al periodo di massimo fulgore della cultura e dell’arte dei Longobardi, custoditi in 7 luoghi, dal Nord al Centro-Sud d’Italia.

Per il suo straordinario valore, nel 2008 il “Sito seriale” di “Italia Langobardorum” è stato ufficialmente candidato dal Governo italiano per l’iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Si tratta della candidatura più articolata e complessa mai proposta all’UNESCO.

Nella sua originalissima costruzione a “rete-di-reti” – determinata dalla adozione di uno specifico Piano di Gestione – il Sito seriale “Italia Langobardorum” da un lato rappresenta una inedita proposta turistico-culturale e, dall’altro lato, assume la veste di strumento complesso di sviluppo non soltanto per i Territori direttamente coinvolti nella candidatura (quelli in cui esiste il Patrimonio artistico-monumentali di assoluta valenza) ma per tutti i luoghi di matrice storica longobarda.

La candidatura prevede inoltre la costruzione di "Itinerari longobardi" lungo percorsi regionali (i Territori dei Ducati di riferimento dei Luoghi inseriti nella candidatura UNESCO), nazionali (riferiti ad altri centri significativi di matrice longobarda) ed europei (direttrici del “Corridoio geoculturale”).

Nonostante la divergenza di opinioni sulla datazione di alcuni monumenti o le diverse interpretazioni che si possono ancora registrare su taluni particolari aspetti, è ormai opinione condivisa che i Longobardi, nell’arte, nella cultura scritta e nel diritto, recuperarono, continuarono e rinnovarono l’antichità romana classica e post classica, anticipando quella renovatio tradizionalmente attribuita all’età carolingia. Ben prima della scuola di corte di Carlo Magno, infatti, i Longobardi seppero assimilare le forme dell’antico, caricandolo di nuovi significati e di una forte componente innovativa.

In particolare, il recupero della cultura architettonica e decorativa romana e bizantina - sostenuta da una forte attività creatrice ispirata dalla conversione al cristianesimo, ma fondata sempre sulla conservazione della propria entità etnica - dette luogo tra la fine del VII e l’VIII sec. ad una fioritura artistica che si sviluppò nel nord, nel centro e nel sud dell’Italia e si diffuse dalle corti urbane ad una larga parte dei territori italiani.

Nelle manifestazioni monumentali di questa tarda età longobarda, le cui eccellenze si presentano con questa candidatura, si può cogliere la complessità del processo avviato dai Longobardi, ed ereditato dall’impero di Carlo Magno, che trasformò la cultura antica, individuando alti momenti di sintesi, ma anche di differenziazione rispetto a quella del mondo mediterraneo, proiettandola verso l’Europa.

I beni inseriti nella candidatura del Sito “Italia Langobardorum”. Centri di potere e di culto (568-774 d.C.)" rappresentano, ognuno per la propria tipologia specifica, il modello più significativo o quello più conservato tra le numerose testimonianze diffuse nel territorio nazionale e, nel loro insieme, rispecchiano l’universalità della cultura longobarda al suo apice.

Nel portale, che sarà costantemente implementato, troveranno posto anche documenti, itinerari, link, bibliografie, eventi, contributi scientifici.

Visita il sito: www.italialangobardorum.it.

giovedì 25 settembre 2008

Officina di Studi Medievali

L'Officina di Studi Medievali (OSM) da quasi trent'anni è attiva a Palermo (Italia), con una intensa proiezione nazionale ed internazionale. Fondata nel 1980 da un gruppo di studiosi ed appassionati del Medioevo in larga parte dell'Università di Palermo, l'OSM è una associazione culturale no-profit impegnata su varie direttrici di ricerca nell'ambito della medievistica, con una impostazione programmatica multidisciplinare ed interdisciplinare. Ha sede all'interno del duecentesco complesso monumentale della Basilica di San Francesco d'Assisi, in pieno antico Centro Storico di Palermo, gestito dalla Provincia di Sicilia dei Frati Minori Conventuali (OFMConv.) con i quali, sin dalla sua fondazione, l'OSM ha stabilito una intensa e attiva collaborazione. Prezioso il patrimonio della Biblioteca Francescana diretta dal P. Diego Ciccarelli, che possiede oltre 45.000 volumi con manoscritti, incunaboli e numerosissimi libri antichi di raro pregio e valore e che, pur nella piena e reciproca autonomia, si integra con la Biblioteca dell'OSM con comuni progetti fomativi e di diffusione della "cultura del libro". L'OSM è guidata da un Ufficio di Presidenza (eletto dall'Assemblea dei Soci): Presidente è Alessandro Musco e componenti sono Armando Bisanti, Diego Ciccarelli, Maria Rita Lo Forte, Patrizia Spallino.

È coordinata da un Comitato scientifico, composto da: Filippo Burgarella, Antonino Buttitta, Paolo Emilio Carapezza, Federico Doglio, Fernando Domínguez Reboiras, Salvatore Fodale, Claudio Leonardi, Andrea Romano, Pasquale Smiraglia, Salvatore Tramontana, Pere Villalba Varneda, Oleg Voskoboynikov, Agostino Ziino. Il Comitato si avvale anche della consulenza e della collaborazione di numerosi studiosi italiani e stranieri. L'OSM è animata da un nutrito gruppo di soci, quali collaboratori stabili delle attività culturali, formative e di promozione scientifica, della gestione della Biblioteca, delle iniziative editoriali, dei servizi amministrativi, della logistica.

L'area di studio di interesse dell'OSM, che ha sempre operato in stretta sinergia con l'Ateneo di Palermo ed in particolare con la Facoltà di Lettere e Filosofia, è costituita dal Medioevo inteso nel senso più lato e inclusivo, con proiezioni sulle sue radici nelle culture antiche e sui suoi lasciti alle culture moderne. Le principali aree di ricerca che l'OSM ha coltivato e progressivamente arricchito nel corso degli anni sono la tradizione metafisica, la storia delle idee e dei saperi medievali nella pluralità delle loro diramazioni, l'intersezione delle tradizioni culturali in epoca medievale soprattutto nell'area mediterranea (mondo arabo ed islamico, ebraico, latino e cristiano, greco e bizantino etc.), la storia della letteratura mediolatina, gli studi paleografici e diplomatici, gli studi storici. Attualmente il lavoro scientifico dell'OSM è organizzato attraverso vari laboratori che hanno lo scopo di coordinare, per aree tematiche di interesse omogeneo, i soci e tutti i collaboratori. I laboratori operativi, per i quali indichiamo anche i coordinatori, sono:
  • Byzantina
    si occupa di Civiltà Bizantina in senso lato (Filippo Burgarella, Univ. della Calabria) ed Oriente Cristiano (Rosanna Gambino, Univ. di Palermo);
  • Federiciana
    impegnato a studiare il contesto storico e culturale mediterraneo che dal periodo normanno-svevo si spinge fino a tutto il sec. XIV (Oleg Voskoboynikov, Univ. di Mosca)
  • Franciscana
    si occupa di studi francescani ad ampio raggio (Luca Parisoli, Univ. Della Calabria e Paris-Nanterre)
  • OSMIL - Itinera Lulliana
    organizzato da un gruppo di ricerca sull'opera e il pensiero di Raimondo Lullo e sulle tradizioni del "lullismo" (Jordi Gaya Esterlich, Univ. Di Palma de Mallorca, Marta Romano, Univ. di Palermo)
  • OSMOR - Orientalistica
    vi fanno capo gli studiosi dell'area orientalistica (Ebraismo: Luciana Pepi, Univ. Di Palermo; Cultura araba e islamica: Giuseppe Roccaro e Patrizia Spallino, Univ. di Palermo; Indologia:corsi di lingua e cultura araba ed ebraica, sia di livello base sia di livello superiore Maria Lucilla Vassallo, Univ. di Palermo) e si occupa anche di curare annualmente
  • Traditio
    è incentrato sulla tradizione dei saperi medievali, con particolare attenzione all'area latina, che si esprime in letteratura, poesia, teatro, filosofia, teologia, musica etc. (Armando Bisanti e Pietro Palmeri, Univ. di Palermo)
  • Vivarium
    è dedicato agli studi di Paleografia, Diplomatica, Cultura del libro, Biblioteconomia, Restauro della carta e del libro (Carolina Miceli, Univ. di Palermo)

Ciascun laboratorio promuove ed utilizza collaborazioni nazionali ed internazionali con università, dipartimenti, associazioni, fondazioni, singoli studiosi e ricercatori grazie anche ad accordi formali, convenzioni, contratti di ricerca, progetti (Erasmus, Socrates), programmi dell'Unione Europea e altro ancora.

Tali laboratori, pur nella loro autonomia e specificità settoriale, non sono concepiti come dei compartimenti tra loro non comunicanti, bensì come dei momenti operativi animati da una comune strategia di interazione reciproca e di ricerca sinergica.

Vai al sito.

mercoledì 10 settembre 2008

Festa Medievale di Malmantile

Le manifestazioni di successo nascono spesso in modo casuale. Questo è stato il caso della Festa Medievale di Malmantile. Tutto ebbe origine nell’estate 1993 per opera di un gruppo di ragazzi e ragazze di Malmantile, volontari della locale sezione di Misericordia, tutti di età compresa fra i 16 e i 24 anni.

Questi giovani, ispirandosi alle antiche mura che si trovano sulla sommità di Malmantile, pensarono di organizzare una manifestazione capace di ricreare l’ambiente tipico del borgo medievale. Il ricavato di tale manifestazione sarebbe stato interamente devoluto alla sezione di Misericordia di Malmantile, che li avrebbe impiegati per la costruzione di una nuova sede.

L’impresa si presentava difficile, poiché a Malmantile non vi era alcuna struttura capace di garantire supporto organizzativo e finanziario all’idea. Ma i ragazzi della Misericordia non si arresero, forti del sostegno pressoché unanime che la gente del paese manifestò per l’iniziativa.

Per vari mesi i giovani lavorarono alacremente per costruire le strutture necessarie. A fronte dello sforzo prodotto da questi ragazzi, tutto il paese si mobilitò offrendo collaborazione di ogni genere. Molte famiglie residenti all’interno delle mura misero di fatto le loro case a disposizione per i lavori della festa. Le cuoche del paese si dissero pronte a cucinare i loro piatti migliori. Chiunque fosse stato capace in materia di taglio e cucito si fece avanti per realizzare gli abiti. Ciascuno nel paese volle contribuire offrendo beni materiali di varia natura.

Lavorando in sintonia, forti di quella compattezza che solo nei piccoli paesi si può trovare, i ragazzi riuscirono a essere pronti per le date stabilite: 21 e 22 maggio 1994. Quei giorni hanno cambiato per sempre la storia di Malmantile.

Nel portale anche informazioni sul Borgo medievale che conserva ancora in modo eccellente le sue mura originarie.

Il centro nasce probabilmente come forte militare della Repubblica fiorentina per controllare la strada che portava a Pisa. La cinta muraria, risale infatti al 1424 e pare che lo stesso Filippo Brunelleschi (1337- 1446) abbia supervisionato i lavori per la sua realizzazione. Di questa oggi è conservata tutta la parte di pietrame sfuso mentre rimane visibile solo una piccola parte delle mura difensive a sporgere. Le mura sono completate da torri quadrate poste ai quattro angoli, più due torri rompi-tratta senza lato interno poste al centro dei lati maggiori.

Website: www.festamedioevalemalmantile.it.

venerdì 8 agosto 2008

Volterra A.D. 1398

Questo è il portale ufficale di un importante evento medievale giunto, nel 2008, alla sua XI edizione. In quest'occasione l'ubicazione della festa sarà diversa dagli anni precedenti, permettendo di ritrovare il medioevo in luoghi poco conosciuti, ma ricchi di fascino e storia.

Focosi destrieri, audaci cavalieri, nobili, dame, artigiani e mercanti, popolani e contadini, sbandieratori e balestrieri, musici e giullari faranno rivivere come per incanto il misterioso e magico medioevo di Volterra.

Saranno allestiti spettacoli ed eventi di notevole impatto, rimanendo fedeli alla tradizione decennale della manifestazione che prevede la rievocazione di una giornata di festa nella Volterra del XIV secolo.

Il clou della manifestazione sarà la "Giornata di Festa nell'Anno Domini 1398", che si svolgerà Domenica 17 e Domenica 24 Agosto, dall'alba al tramonto.

In quell'occasione sarà ricostruita una città medievale del 1398 con spettacoli, eventi, mercati, artigiani, musici, giocolieri, popolani e nobili: un'occasione veramente unica per immergersi, quasi per incanto nella magica atmosfera del Medioevo, in una delle più belle città della toscana.

Nel sito diverse sezioni offrono una panoramica completa della manifestazione con link, immagini, mappe e contatti.

Website: www.volterra1398.it

sabato 19 luglio 2008

Giornate Medioevali nell'antico Castello di Poggio

"...Per tre giorni continovi lo popolo de lo borgo, castello, contado et delle ubertose campagne de lo fiero castrum podii medii se disfideranno ne li giochi et governeranno le taberne co lo santo broccale de madonna filomena, per lo conforto de li voti stomaci et de le gole arse..."

Questo è quello che offre “Castrum Podii Medii”, ovvero Poggio di Mezzo nel suo antico nome; un salto nel passato per il terzo fine-settimana di luglio che vedranno il grazioso castello vestito come un borgo dei tempi passati, con le esibizioni degli antichi giochi, sbandieratori, duellanti, artigiani e antiche musiche che sapranno far rivivere i giorni che furono.

Rievocare il “medioevo” sarà per la frazione di Poggio di Otricoli infatti un modo singolare per valorizzare le proprie radici storiche, le bellezze architettoniche perfettamente conservate, e lo stupendo paesaggio naturale ed agricolo in cui è immerso.

Per questo le “Giornate Medioevali”, dalle ore 20,00 e fino a notte inoltrata, metteranno in scena antichi usi e costumi del borgo con le aperture dei tradizionali forni, la cantina dei vini, la birreria, la taverna dei sapori e la “particolare” hostaria di Filomena in un contesto senza eccessi, ma con la consapevolezza di esprimere quella quotidianità e spontaneità che per quasi dieci secoli hanno contraddistinto questo piccolo borgo con un nome ambizioso “Poggio di Mezzo”.

Ente Promotore "Castrum Podii Medii"


“Castrum Podii Medii”
Associazione di Promozione Sociale ai sensi della L. n. 383/2000 Strada Vecchia, 31 – 05030 Poggio di Otricoli (TR)
Claudio Petrucci - presidente - 3283651016

www.giornatemedioevali.it
info@giornatemedioevali.it

giovedì 17 luglio 2008

Centro Europeo di Ricerche Medievali

Il CERM (Centro Europeo di Ricerche Medievali) riunisce dal maggio del 2005 un gruppo di studiosi di storia della società medievale che operano nell'Università di Trieste. Sulla base di una lunga esperienza universitaria, il Centro promuove la ricerca e la sua diffusione in tutti i settori della storia medievale, con un forte interesse alle realtà dell'Italia nord-orientale e con una volontà di comparazione con altre realtà italiane ed europee.

Il CERM sostiene la ricerca con assegni e borse di studio, organizza incontri e convegni e produce una propria collana di pubblicazioni. Segue con attenzione critica le iniziative di cultura e di edizione promosse nella Regione Friuli-Venezia Giulia nell’ambito della medievistica, elabora propri strumenti di ricerca innovativa e di corretta divulgazione.

L’ambizione del CERM è di divenire, in collaborazione con le istituzioni universitarie ed altri centri di ricerca, un punto di riferimento importante e un luogo di raccordo per le forze vive che operano nei campi della storia sociale, culturale, economica, politica e religiosa del Medioevo e per quanti si sentono impegnati nella ricerca, nell’insegnamento e nella comunicazione corrente e aggiornata delle conoscenze.


Cariche sociali
Prof. Paolo Cammarosano
(Presidente)
Prof. Donata Degrassi
(Vicepresidente)
Dott. Michele Zacchigna
(Tesoriere)
Dott. Massimo Sbarbaro
(Segretario)
Dott.ssa Marialuisa Bottazzi
(Consigliere)
Dott. Fabio Mezzone
(Consigliere)
Dott.ssa Miriam Davide
(Consigliere)

CERM Centro Europeo Ricerche Medievali
Viale Miramare, 317/2
34136 TRIESTE (Italia)


http:www.cerm-ts.org
info@cerm-ts.org
segreteria@cerm-ts.org
redazione@cerm-ts.org

lunedì 14 luglio 2008

Museo Archeologico dell'Abruzzo Bizantino e Altomedievale di Crecchio

Dalla scoperta del sito archeologico al suo scavo esaustivo, dal restauro dei pezzi alla loro esposizione in una mostra di eccezionale successo, fino a giungere al coronamento di un sogno durato dieci anni: la nascita del Museo Archeologico dell'Abruzzo Bizantino e Altomedievale. È questa, in estrema sintesi, l'emozionante avventura vissuta, nel piccolo borgo abruzzese di Crecchio, grazie alla preziosa e fattiva collaborazione fra istituzioni e volontariato, da un gruppo di appassionati e archeologi uniti dal medesimo obiettivo: tutelare e valorizzare una briciola dell'immenso patrimonio archeologico del nostro paese.

Grazie alla lungimiranza dei funzionari della Soprintendenza archeologica per l'Abruzzo e all'impiego dei volontari della locale sede Archeoclub, i tesori archeologici della villa romano-bizantina di Vassarella - Casino Vezzani sono tornati alla luce dopo secoli e sono ora oggetto di meraviglia per migliaia di visitatori nelle teche del museo loro dedicato.

Questo eccellente progetto di valorizzazione di un sito archeologico rappresenta un modello esemplare, ampiamente collaudato e sperimentato, di collaborazione fra istituzioni e volontariato, peraltro perfettamente esportabile anche in ambiti diversi. Il suo successo è stato reso possibile dall'entusiasmo e dalla convinzione di Andrea R. Staffa, archeologo della Soprintendenza e responsabile dello scavo, con il pieno e convinto appoggio della soprintendente Maria Rita Sanzi Di Mino, e di Rocco Valentini, presidente dell'Archeoclub di Crecchio. Fondamentale si è rivelato l'impegno dei volontari, giovani soprattutto, che hanno lavorato fianco a fianco degli "addetti ai lavori", collaborando con loro a tutte le fasi del progetto, dallo scavo alla musealizzazione dei reperti, curandone persino il restauro insieme ai restauratori della soprintendenza.

Anche l'allestimento della mostra, prima, e del museo, in versione definitiva, è stato realizzato dagli stessi volontari di Archeoclub sotto la guida di Walter Pellegrini, architetto della Soprintendenza di Chieti, e sempre di Andrea R. Staffa per l'aspetto scientifico. E sono sempre loro, i volontari, autentici protagonisti di questa emozionante avventura, che curano, grazie a un'apposita convenzione con il Ministero per i beni Culturali (il più importante esempio di collaborazione operativa finora effettuato fra Stato, enti locali e volontariato) la gestione del neonato Museo Archeologico dell'Abruzzo Bizantino e Altomedievale di Crecchio.

(testo di Giovanni Lattanzi)

Nel sito del Museo numerose sezioni dedicate alla storia dei luoghi, al periodo altomedievale, ai bizantini, la visita virtuale alla struttura ospitata nel bellissmo Castello Ducale, tutte le informazioni utili e interessanti approfondimenti storici.
Vai al sito

martedì 17 giugno 2008

Itinerari Culturali del Medioevo Pugliese

Il progetto “Itinerari culturali del medioevo pugliese” (Settore di Intervento II – Risorse culturali. Sottoasse II. Patrimonio Culturale) – Diffusione dei risultati catalografici e di ricognizione sul patrimonio culturale - si inserisce in una serie di iniziative finalizzate alla realizzazione di un portale regionale destinato all’utenza interessata al turismo culturale in Puglia. La catalogazione informatizzata dei beni culturali svolta ad opera delle soprintendenze territoriali, secondo le indicazioni e gli standard catalografici elaborati dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) ha sviluppato nel tempo delle metodologie che ben si prestano alla conoscenza sistematica del territorio e delle sue risorse ed alla loro valorizzazione.

La banca dati dei beni culturali pugliesi ha fornito gli elementi necessari alla realizzazione di un progetto articolato in tre componenti:

Castelli. Dai monumenti federiciani alla vita di corte tra medioevo ed età moderna

Mosaici tra tardoantico e medioevo. La rilettura delle cattedrali alla luce delle nuove ricerche, dei restauri, degli scavi archeologici;

Aspetti specifici della presenza bizantina nella Regione Puglia. La civiltà rupestre nell’area ionico-salentina

I tre tematismi sono in piena sintonia con quanto previsto nei Complementi di Programmazione della Regione Puglia, Asse II – Risorse Culturali, che ha individuato nell’Itinerario normanno-svevo-angioino, nell’habitat rupestre e nel sistema archeologico regionale tre punte di eccellenza su cui puntare per incrementare la valorizzazione e la fruizione dei beni culturali in Puglia.

La capillare diffusione del patrimonio architettonico regionale con i suoi castelli e le sue cattedrali, simboli del potere temporale e di quello religioso, è realtà ben nota, come la consuetudine dell’utilizzo di grotte e cavità naturali come abitazioni e rifugio per l’uomo, che ha determinato il nascere ed il consolidarsi di quel fenomeno comunemente definito “civiltà rupestre”, che caratterizza soprattutto l’epoca medievale in cui l’habitat rupestre costituì una forma di insediamento privilegiata. Il progetto si propone di fornire all’utenza una mappatura completa delle più significative emergenze relative ai tre grandi temi prescelti.

Vai al sito.

giovedì 29 maggio 2008

Feste Medioevali di Brisighella

Il portale ufficiale di questa importamte manifestazione giunta quest'anno alla XXIX edizione. Nel sito il ricchissimo programma del 2008 con tutte le informazioni utili, archivi, immagini.

La Spada di Luce sarà il titolo della ventinovesima edizione delle Feste Medioevali di Brisighella che si svolgerà nelle giornate di sabato 5 e domenica 6 Luglio, per poi proseguire nelle giornatedi venerdì 11, sabato 12 e Domenica 13 Luglio 2008.

I misteri che circondano il mondo degli Ordini Monastici Cavallereschi, che nel periodo delle Crociate difendevano i pellegrini in viaggio verso la Terra Santa ed i luoghi sacri alla Cristianità, riempiono ancor oggi le pagine di romanzi e saggi, ricchi di spunti intriganti ed appassionanti per storici, studiosi, curiosi e gente comune.

Le Feste Medioevali raccontano di un viaggio che parte dalle testimonianze storiche, risalenti al secolo XI, circa lo stato economico-sociale dell’Europa e del Mondo dell’Islam, per scoprire il contributo che questi importanti ordini religiosi militari apportarono, contribuendo a traghettare finalmente l’Europa fuori dal periodo delle invasioni barbariche, il più cupo della sua storia, e riconsegnandole il primato in fatto di tradizione, cultura e scienza.

Fra le tante tematiche le Feste Medioevali si soffermeranno sulle storie, leggende e misteri che avvolgono i Cavalieri dell’Ordine del Tempio (Templari) ed i Cavalieri dell’Ordine dell’Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme o Ospitalieri (da cui discendono i Cavalieri di Malta).

Tra gli eventi in programma non mancheranno spettacoli, mostre, performance di teatro, danza musica ed intrattenimento, tavole rotonde e momenti di forte coinvolgimento che prenderanno spunto dai contenuti storici, artistici e culturali della società basso medioevale nel periodo delle crociate e degli ordini monastici cavallereschi.

La pittoresca cornice di uno dei borghi più belli d’Italia, nelle giornate medioevali,assume un fascino fuori dal tempo e dallo spazio, animato da personaggi enigmatici e da leggendarie storie e misteri, che si aggireranno per le strade, le vie e le piazze cittadine.

Visita il sito.

giovedì 1 maggio 2008

Medievale.it

Medievale.it è una iniziativa senza fini di lucro il cui scopo è quello di divulgare liberamente la cultura medievale. L'iniziativa nasce nel 1999, e rappresenta uno dei primissimi progetti di divulgazione della cultura medievale. Il motore trainante è stato, ed è ancora, solo ed esclusivamente la passione. Medievale.it oggi vuole essere un punto d'incontro virtuale per studiosi e appassionati di storia medievale.

Il Portale Medievale.it, ricco di articoli suddivisi in diverse sezioni tematiche, cercherà di dare visibilità e priorità ai lavori che non hanno avuto opportunità di pubblicazione.

Il Blog di Attualità Medievale rappresenta un contenitore di news ed eventi nell'ambito della ricerca e della cultura medievale.

Sia il Portale che il Blog sono concepiti per stimolare la collaborazione e la partecipazione attiva degli appassionati. Gli utenti del Portale e del Blog possono arricchirne i contenuti, inviando i loro lavori o attraverso l'uso dei commenti e del voto.

Il nuovo Portale è stato completamente rivisto nell’aspetto grafico. Anche dal punto di vista delle funzionalità le cose sono completamente cambiate.

Oltre alla offerta di articoli e contenuti storici, oggi il Portale presenta diversi nuovi servizi.

Medievale.it vuole essere un vero e proprio punto d’incontro virtuale per studiosi, appassionati di storia ed operatori del mondo medievale.

Agli studiosi mettiamo a disposizione i nostri spazi, per pubblicare i loro lavori.

Nella sezione "Link", webmasrter ed appassionati possono segnalare i loro siti o i siti che reputano meritori.
La sezione "Libri" presenta una raccolta di testi segnalati dalla redazione.

Gli appasisonati possono partecipare attivamente anche attraverso l’uso del commento e del voto, che consente di arricchire i lavori pubblicati e di condividere le impressioni.

Nella sezione "Stampa" puoi inviarci i tuoi comunicati, Medievale.it può aiutarti a diffondere le tue iniziative.

sabato 26 aprile 2008

Lo Studium aretino del '200

Il sito Lo Studium aretino del ‘200, realizzato con il finanziamento della Provincia e del Comune di di Arezzo da un gruppo di lavoro della Facoltà di Lettere e Filosofia coordinato da Francesco Stella, presenta una guida elettronica all’università aretina medievale al centro di un percorso storico-culturale che collega le istituzioni scolastiche altomedievali alla rifondazione della Facoltà nel 1969. L’indagine su quella che fu una delle prime università medievali europee è inserita nel contesto della storia della città nel XIII secolo e dello sviluppo culturale che portò Arezzo ad essere uno dei centri più avanzati dell’epoca nell’arte, nelle scienze mediche, nel diritto e soprattutto nelle discipline letterarie e civili come retorica e grammatica.

Il sito, strutturato come esposizione virtuale di materiali documentari e primo strumento di esplorazione scientifica, propone una sintesi delle ricerche più aggiornate, presentate nel febbraio 2005 alle celebrazioni del 750esimo anniversario degli Statuti, con un’edizione degli Statuti stessi e una riproduzione ingrandibile della pergamena originaria, e contiene i testi definitivi delle relazioni con video esemplificativi degli interventi di tutti i relatori. Ogni capitolo è corredato da riproduzioni dei documenti originali di questa storia, accompagnati da una trascrizione dei passi principali: pergamene dell’Archivio di Stato di Arezzo, dell’Archivio di Stato di Firenze e dell’Archivio Capitolare di Arezzo; manoscritti di biblioteche di Firenze, Roma, Genova, Siviglia e Ginevra con i testi delle prime raccolte di lettere, ancora inedite, dei maestri dello Studium come Bonfiglio d’Arezzo o Mino da Colle.
Accanto a materiali d’archivio e ricerche recenti il sito propone anticipazioni di prime edizioni di testi dello Studium, un censimento delle lettere di Mino da Colle - frutto di un progetto finanziato dalla Cassa di Risparmio di Firenze - e una bibliografia ragionata sui testi relativi all’Arezzo medievale estratta dal repertorio Medioevo Latino.
In sottofondo, musiche dal concerto di canti medievali tenuto dal gruppo Anima Mundi in occasione dei festeggiamenti, e in conclusione una scelta della nutrita rassegna stampa relativa alle celebrazioni del febbraio 2005, con un estratto dalla trasmissione dedicata all’argomento da Pierluigi Rossi di Teletruria.

Vai al sito.

martedì 15 aprile 2008

I luoghi di Borgo San Donnino

I luoghi di Borgo San Donnino

Il sito è interamente dedicato alla rivisitazione del luoghi e della storia di Fidenza (Borgo San Donnino) con particolare accento alle testimonianze artistiche ed architettoniche d’epoca romana e medievali ed alle vicissitudini del tessuto urbano nel XIX e nel XX secolo. Il sito si avvale principalmente del patrimonio iconografico costituito da dipinti e disegni del pittore Ettore Ponzi 1908-1992 in parte pubblicati in quaderni e volumi di storia e folklore locale. Vai al sito.

mercoledì 2 aprile 2008

Rete Museale Alto Medioevo in Lombardia

La Lombardia é l’unica regione italiana ad aver mantenuto nel suo nome il ricordo di uno dei popoli germanici che si avvicendarono nella nostra penisola alla fine dell’impero romano. Il territorio lombardo, infatti, ha ricoperto nell’altomedioevo un ruolo di primaria importanza. Le sue cittá hanno svolto funzioni direttive, come sedi imperiali, regie e ducali. Le testimonianze archeologiche, architettoniche e artistiche altomedievali sono assai ricche e varie, anche se spesso poco note al pubblico.

Nel marzo 2004, i Musei Civici di Bergamo, Como, Milano, Pavia e Sesto Calende hanno costituito una rete regionale dedicata all'Alto Medioevo in Lombardia (fine V - inizi del sec. XI), alla quale dal 2007 partecipano anche i Musei Civici di Lecco. I principali obiettivi della Rete sono:

  • la valorizzazione e la promozione dei musei e dei siti;
  • il censimento delle testimonianze;
  • la progettazione di percorsi turistici e culturali;
  • lo scambio di conoscenze e l’ideazione di iniziative comuni legate a didattica, conservazione, schedatura dei materiali e progetti di studio;
  • l’aggiornamento sulle tematiche storiche del periodo considerato.
Pur nella eterogeneità dei manufatti raccolti nelle collezioni, i Musei di Bergamo, Como, Lecco, Milano, Pavia e Sesto Calende trovano un comune denominatore nello stretto legame con il proprio territorio.

Queste cittá furono sedi regie e ducali o parte di importanti distretti guidati da alti funzionari, e si affermarono nel primo medioevo come veri e propri gangli vitali dell’ Italia Settentrionale. Non a caso, a partire dalla fine del XIX secolo, le appassionate ricerche di eruditi e antiquari, storici e archeologi concentrarono la propria attenzione sul periodo compreso tra tarda antichitá e alto medioevo.

Parallelamente agli studi emerse chiaramente la volontá di conservare e valorizzare il patrimonio dei rinvenimenti che trovó una collocazione ideale nei Musei Civici. A queste prime collezioni in anni recenti vennero ad aggiungersi altri oggetti preziosi recuperati o scavati a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia.

Nelle pagine che seguono viene proposta una selezione di manufatti scelti tra più significativi di ogni museo, al fine di proporre un campionario di oggetti d’ uso comune, di preziosi ornamenti, di gioielli e arredi liturgici utile a ricostruire la cultura e l’ immagine di un’ epoca.

Gli anglosassoni definiscono ancora l'altomedioevo “Dark Ages”, secoli bui, un periodo lontano da noi, di cui si conosce ancora poco.

Gli itinerari proposti intendono offrire una prima sintetica guida per scoprire le tracce di ciò che é noto di questo affascinante periodo sui territori di Bergamo, Como, Lecco, Milano, Pavia e Sesto Calende.

E' in ogni caso un'evidenza rarefatta, di quella che é stata definita “un'Atlantide sommersa”. Accanto a complessi monumentali di grande fama,le testimonianze note sono frammentarie: materiali reimpiegati in edifici dell' epoca medievale, porzioni di strutture emerse nel corso di scavi archeologici, visibili spesso attraverso vetri o grate, e talora solo il ricordo di edifici e villaggi sepolti.

I nostri itinerari sono suggestioni che si desidera proporre al visitatore, il quale su questa base potrá costruirsi anche un percorso personalizzato, più adeguato alle sue esigenze e ai suoi interessi.

Si raccomanda di verificare le condizioni di accesso ai monumenti e ai siti, spesso legate a specifiche necessitá degli enti proprietari.

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giovedì 13 marzo 2008

Miles Templi

La Compagnia di Ricerca Storica “Miles Templi“ nasce come parte integrante dell’ Associazione Artistica DEMIURGO. Accomuna un gruppo di artisti aventi la passione per il medioevo ed in particolare per la storia dell’Ordine Templare. La data di nascita ufficiale è tra i primi mesi del 2007, anno in cui entra a far parte del C.E.R.S. (Consorzio Europeo di Rievocazione Storica) con cui condivide le finalità. Aspetto immutabile del Gruppo è l’accuratezza e la filologicità dei materiali e mezzi utilizzati. Fondamentale è la ricerca storica, su vari livelli di attendibilità di fonti, che prevede viaggi didattici e stage, in loco, presso musei e scavi archeologici. L’approfondimento delle tecniche di offesa e strategie militari, la vita da campo e la cucina, lo studio degli abiti civili e militari, non meno la pratica diretta su campo.
Attualmente si rievoca il periodo storico a cavallo tra il 1200 ed il 1300, in cui l’Ordine del Tempio nel suo zenit si apprestava al non lontano declino.

La Compagnia si occupa di:
    • Rievocare avvenimenti storici relativi al periodo stabilito
    • Allestimento di un campo medievale
    • Animazione spettacoli storici
    • Cortei storici e scherma medievale
    • Scuola di combattimento
    • Visite animate e laboratori didattici
    • Mercatino medievale
    • Esposizione di armi e armature a scopo didattico
    • Allestimento di mostre storiche
    • Ricerche e pubblicazioni a tema storico costruttivo
    • Regia rievocazioni storiche
    • Documentari storici
    • Consulenza allestimento costumi, armi ed oggettistica storica
    • Consulenza per produzioni cinematografiche e teatrali.
Nel sito potete trovare inoltre un'area link, gli eventi della Compagnia, lo statuto e le finalità.

giovedì 6 marzo 2008

Catalogo dei manoscritti delle biblioteche del Veneto

Nuova Biblioteca Manoscritta [NBM] è il catalogo in linea del progetto di catalogazione dei manoscritti delle biblioteche venete e il software per la loro descrizione. NBM contiene informazioni sulle biblioteche partecipanti al progetto e materiali per lo studio e la ricerca sui manoscritti. NBM è un progetto promosso e finanziato dalla Regione del Veneto, in collaborazione con i Musei Civici Veneziani.

A partire dal settembre 2003 la Regione del Veneto ha avviato un progetto di catalogazione dei manoscritti conservati nelle biblioteche venete, con lo scopo di pubblicarne il catalogo in linea. Tale progetto si affianca alle iniziative di catalogazione già avviate, che hanno come ambito i codici medievali, i cui cataloghi cartacei sono destinati a confluire in forma elettronica nell'unica banca dati dei manoscritti del Veneto.
Il progetto prevede inoltre di incoraggiare la pubblicazione in rete di materiali per lo studio dei manoscritti già esistenti (vecchi cataloghi cartacei, saggi e studi di difficile reperibilità, ecc.).
L'obiettivo è creare un catalogo che, attraverso norme condivise di catalogazione, si presenti omogeneo e liberamente accessibile.
A tal fine è stato predisposto un coordinamento del progetto che si occupa degli aspetti scientifici e organizzativi e della revisione delle schede catalografiche.
Le biblioteche hanno un ruolo di compartecipazione al progetto, individuando i fondi da catalogare e il personale addetto alla catalogazione, affiancando la Regione del Veneto, cui spetta la promozione e l'onere finanziario.

Per il numero elevato di manoscritti, in buona parte di epoca moderna, si è preferito un modello di catalogazione sommario che rendesse conto dei dati essenziali della descrizione materiale e testuale e permettesse al tempo stesso un agile lavoro di schedatura e tempi rapidi di pubblicazione.
Per il primo anno di progetto, dall'ottobre 2003 al dicembre 2004, la catalogazione è stata effettuata con il software Manus, distribuito dall'Istituto Centrale per il Catalogo Unico (ICCU). Manus è un programma che permette una catalogazione in rete locale e prevede l'invio all'ICCU
Per il secondo anno di progetto 2004-2005 la Regione del Veneto ha affidato al gruppo di coordinamento il compito di elaborare un nuovo software di catalogazione che prevedesse una catalogazione in rete dei manoscritti, al fine di condividere dati comuni e avere strumenti di gestione per le revisioni.
dei dati prodotti per la loro pubblicazione. La revisione delle schede da parte del gruppo di coordinamento ha messo in evidenza le difficoltà di ottenere omogeneità a partire da catalogazioni isolate.

Nuova Biblioteca Manoscritta è il software di catalogazione sviluppato per il progetto e al contempo una banca dati in linea per l'accesso al catalogo. La catalogazione su NBM avviene via internet e necessita solo di un collegamento alla rete e di un browser per accedere al software. La struttura di NBM è stata pensata per rendere condivisibili tra tutti i catalogatori i dati relativi ai nomi, ai titoli identificati e la bibliografia. NBM conterrà tutte le catalogazioni già effettuate con Manus, verso il quale è possibile l'esportazione dei dati.

NBM è in linea dal giugno 2005, il riversamento delle schede da Manus si concluderà prevedibilmente entro giugno 2006. La catalogazione in NBM è iniziata da settembre 2005.

Coordinamento

L'attività di coordinamento del progetto è affidata alla Biblioteca del Museo Correr, sulla base di una convenzione tra Regione del Veneto e Comune di Venezia, Direzione centrale Beni e Attività culturali.

Il gruppo di coordinamento è formato da Paolo Eleuteri dell'Università Ca' Foscari di Venezia, direttore scientifico del progetto, da Barbara Vanin e Francesco Bernardi, e si avvale della collaborazione di Alessia Giachery. Il coordinamento opera in stretto contatto con Lorena Dal Poz, Giulio Negretto, Antonella Gasparotti dell'Ufficio Cooperazione bibliotecaria della Regione Veneto.

Compito primario del coordinamento è l'indirizzo scientifico del progetto e l'elaborazione della scheda di descrizione. Offre una costante consulenza scientifica e tecnica alle biblioteche e alla Regione del Veneto, effettua sopralluoghi preliminari nelle biblioteche, organizza incontri tecnici, predispone materiali per lo studio e la catalogazione dei manoscritti. Il coordinamento gestisce gli accessi alle aree riservate di NBM e si occupa del controllo, della revisione e della pubblicazione di tutte le schede catalografiche prodotte dalle biblioteche.

Il coordinamento ha ideato ed elaborato Nuova Biblioteca Manoscritta.

Referenti e catalogatori

Referenti per la Regione del Veneto: Angelo Tabaro (segretario regionale Cultura), Fausta Bressani (dirigente Beni Culturali), Massimo Canella (dirigente Servizio Beni Librari e Archivistici e Musei), Giulio Negretto (Ufficio Cooperazione bibliotecaria, responsabile del servizio), Lorena dal Poz (Ufficio Sovrintendenza Beni librari, referente del progetto), Antonetta Gasparotti (Ufficio Sovrintendenza Beni librari).

Referenti per il Comune di Venezia: Giandomenico Romanelli (direttore centrale Beni e Attività culturali), Sonia Guetta Finzi (dirigente Beni e Attività culturali), Piero Lucchi (Biblioteca Museo Correr, responsabile del servizio), Barbara Vanin (Biblioteca del Museo Correr, referente del progetto), Francesco Bernardi (Biblioteca del Museo Correr), Marzio Ceselin (Sviluppo Organizzativo e Sistemi Informativi, dirigente vicario), Giampiero Bontae (Sistemi Informativi, responsabile del servizio).

Referenti per il coordinamento: Paolo Eleuteri (direttore scientifico), Barbara Vanin (referente del progetto e referente scientifico), Francesco Bernardi (referente tecnico e scientifico), Alessia Giachery (referente scientifico).

Referenti e responsabili delle biblioteche: Riccardo Battocchio, Giuseppe Benetton, Bruna Burato, Agostino Contò, Renata Del Sal, Marialisa Freguggia, Cristina Garbujo, Mattea Gazzola, Giovanni Grazioli, Piero Lucchi, Gilda Mantovani, Michela Marangoni, Girolamo Marcello, Carla Marcon, Giacomo Masato, Sergio Merlo, Laura Minelle, Angela Munari, Giuseppe Pagotto, Barbara Poli, Adele Scarpari, Francesco Selmin, Rino Sgarbossa.

Catalogatori: Valeria Beldon, Silvia Bello, Federica Benedetti, Giorgia Bisio, Elena Boaga, Bruna Burato, Stefania Cavinato, Mara Colpo, Elena De Mattia, Cristina Fazzini, Mattea Gazzola, Alessia Giachery, Marco Girardi, Leonardo Granata, Sara Legnaro, Michela Marangoni, Lara Marozin, Katia Mazzucco, Sergio Merlo, Laura Minelle, Chiara Miotto, Marina Molin Pradel, Valentina Nonnoi, Chiara Pasqua Di Bisceglie, Susanna Polloni, Silvia Rizzi, Sabrina Salis, Roberta Sarzetto, Adele Scarpari, Alessia Scarparolo, Laura Secco, Mauro Vigato, Cristina Zanardi, Cristina Zanatta.

A proposito di NBM

Nuova Biblioteca Manoscritta è un software per la catalogazione di manoscritti che utilizza i browser per immettere direttamente via Internet le schede nel catalogo.
NBM consente una catalogazione partecipata a più biblioteche o archivi che lavorano sulla stessa banca dati.
Questa soluzione ha il vantaggio di facilitare il recupero di informazioni già strutturate e soprattutto di offrire la possibilità ai revisori di intervenire sulle notizie, facilitando il lavoro in un catalogo aperto e quindi sempre migliorabile.
Il software comprende un modulo riservato di inserimento dei dati per i catalogatori e uno di interrogazione per il pubblico.
NBM si compone di un database di tipo relazionale (su MySQL, il database opensource più usato al mondo) e di una web application (realizzata utilizzando tecnologia Java/Jsp che sfrutta i servizi del web server Tomcat). La server side application (database MySQL e servlet) è installata su piattaforma Unix.
La client application invece è accessibile tramite un semplice web browser su ogni piattaforma. Ne risulta un sistema assolutamente flessibile ed adattabile a qualunque configurazione hardware e software.
Nuova Biblioteca Manoscritta è quindi un sistema centrale di raccolta delle informazioni sul patrimonio manoscritto accessibile dall'intero mondo web.

NBM è stato sviluppato da Idoru srl su incarico della direzione centrale Beni e Attività culturali del Comune di Venezia, è ospitato su server del Comune di Venezia, grazie a un accordo con i Sistemi Informativi. La proprietà del software è della Regione del Veneto.

Caratteristiche

  • Accesso attraverso login e password all'area riservata di catalogazione e di amministrazione
  • profili differenziati per catalogatori, bibliotecari, revisori e amministratori
  • area di catalogazione per la descrizione dei manoscritti
  • scheda conforme al modello della Guida a una descrizione uniforme dei manoscritti e al loro censimento dell'ICCU
  • legami tra manoscritti per tipologie di stessa legatura, scrittura, miniatore, etc.
  • rinvii tra i nomi per la forma accettata, variante e alternativa
  • campo lingua, argomento, contenuto e genere letterario (ricercabili dal catalogo)
  • descrizione interna articolata su più livelli, con la possibilità di dare titoli d'insieme
  • maschera di inserimento corredata da anteprima della scheda del manoscritto via via compilata
  • condivisione delle liste dei fondi, nomi, luoghi, titoli, bibliografia, antiche biblioteche, argomento
  • gestione delle liste condivise con la sola possibilità di inserimento (per i catalogatori)
  • gestione dei manoscritti secondo gli stati: in lavorazione, completato, corretto (per i catalogatori)
  • gestione dei manoscritti secondo gli stati: da rivedere, pubblicato (per i revisori)
  • gestione delle liste condivise con possibilità di intervenire in cancellazione e modifica (per i revisori)
  • strumenti per la comunicazione delle revisioni al catalogatore
  • procedura per la pubblicazione in OPAC (per i revisori)
  • strumenti di amministrazione per la gestione degli utenti che hanno accesso all'area riservata
  • strumenti di ricerca (OPAC) sulla base dati, per parola, per campi e per liste
  • banca dati diversa per il catalogo (OPAC) e per la catalogazione per permettere aggiornamenti successivi delle schede
  • forum per i catalogatori, gli amministratori e gli utenti che si siano liberamente registrati
  • importazione dei dati da Manus attraverso il formato XML
  • esportazione dei dati verso Manus attraverso il formato XML

Crediti

Committente
Regione del Veneto - Giunta regionale
in convenzione con il Comune di Venezia - Direzione centrale Beni e Attività culturali

Ideazione e progettazione
Francesco Bernardi
Paolo Eleuteri
Barbara Vanin

Sviluppo
Idoru srl - Padova
Paolo Giacomello (coordinamento)
Simone Vincenzi (sviluppo)

Soluzioni tecniche per lo sviluppo e grafica
Francesco Bernardi

Testi
Francesco Bernardi
Paolo Eleuteri
Barbara Vanin

Hosting
Comune di Venezia - Sistemi Informativi
presso Venis spa

Bibliografia

P. Eleuteri, B. Vanin, Il catalogo on line dei manoscritti delle biblioteche del Veneto, in Gazette du livre médiéval, 47 (2005), 31-38 [anche in versione online]
F. Bernardi, B. Vanin, La catalogazione dei manoscritti moderni, un progetto regionale, in: Tutelare e Cooperare: politiche e iniziative regionali per la valorizzazione del patrimonio librario e lo sviluppo delle biblioteche, Verona 2006, 21-24 [scarica articolo - 71KB - pdf]
B. Vanin, P. Eleuteri, Nuova Biblioteca Manoscritta. Catalogo in linea dei manoscritti delle biblioteche del Veneto, in Bollettino dei Musei Civici Veneziani, III serie, 1 (2006), 113-117
F. Bernardi, B. Vanin, Catalogo dei codici della Biblioteca di Emmanuele Cicogna: digitalizzazione e pubblicazione online in Bollettino dei Musei Civici Veneziani, III serie, 2 (2007), 147-149 [scarica articolo - 73KB - pdf]

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giovedì 14 febbraio 2008

L'Assedio di Tortona

È stato inaugurato da pochissimo un nuovo portale medievale (infatti alcune parti sono ancora in costruzione). Il sito presenta un ricco panorama di notizie sull'assedio di Tortona che le truppe imperali di Federico I Barbarossa posero alla città piemontese nel febbraio del 1155. Tale evento sarà rievocato per la prima volta il 17 e 18 maggio 2008.

Ecco un breve riassunto delle vicende storiche:
I tortonesi furono presi di sorpresa: le cisterne dell’acqua non erano completamente piene ed i milanesi erano riusciti a mandare solo una parte delle loro truppe nella città. Iniziò un durissimo assedio; la città allora era divisa in due parti: la città bassa, nata sull’antica centuriazione romana e sviluppatasi lungo la via Emilia, non era difendibile e fu subito abbandonata, ma la città alta, che sorgeva sull’impervio acropoli oggi chiamato “Castello” , era una vera e propria fortezza naturale. In questa rocca si trovavano la basilica vescovile, il vescovado ed il palazzo comunale. L’unico lato assaltabile era quello della “Porta d’oro”, verso Sarezzano, dove il dislivello era minore. Purtroppo però le cisterne dell’acqua non erano colme e nella rocca non vi erano fonti, che invece abbondavano appena al di fuori. Quotidianamente vi furono assalti alle mura e contrattacchi, mentre macchine da guerra imperiali, soprattutto mangani, cercavano di danneggiare le mura. I tortonesi ed i milanesi si difendevano bene e difficilmente gli imperiali sarebbero riusciti a penetrare in città, ma la primavera fu particolarmente asciutta e priva di piogge. Le cisterne si svuotarono, anche il vino finì, e si iniziarono battaglie cruentissime quotidiane attorno alle fonti fuori le mura. Alla fine , su suggerimento dei pavesi, tutte le fonti furono avvelenate con cadaveri e carcasse animali. La situazione nella città si fece tragica. Il vescovo di Tortona, Oberto, forse tramite un “Prete Fliscus”, della famiglia dei Fieschi, ottenne l’intervento dell’abate Bruno di Chiaravalle di Bagnolo. Questi ammorbidì le posizione dell’Imperatore, che permise ai tortonesi ed ai milanesi di uscire dalla rocca portando con se’ quello che potevano. Era il giorno 19 Aprile. L’Imperatore aveva rilasciato delle garanzie circa la non totale distruzione della città, ma dopo la sua partenza i pavesi la dettero completamente a fuoco e distrussero le mura. Il cronista narra che l’Abate di Chiaravalle mori per questa violazione dei patti. L’esilio dei tortonesi durò poco, già a maggio i milanesi inviarono ingenti truppe per permettere il ritorno dei cittadini e la ricostruzione delle mura, che avvenne anche con l’aiuto finanziario della città meneghina. Alla fine dell’estate del 1155 la città era stata ricostruita più bella e grande di prima.

Nel portale si trovano tutte le informazioni per partecipare a questa iniziativa:
www.assedioditortona.it

Tra le varie sezioni del portale si segnalano infine:

L'assedio di Tortona - Avvenimenti Particolari - I Cavalieri e le Dame - Storia e Letteratura

mercoledì 30 gennaio 2008

Centro Studi Romei

Centro Studi Romei

Fondato nel 1985 e diretto da Renato Stopani, il Centro Studi Romei ha sede in Firenze presso la Basilica di San Miniato al Monte. Il Centro realizza monografie, pubblicazioni periodiche (in particolare la rivista "De Strata Francigena"), mostre e convegni di studio sulle vie di pellegrinaggio nel Medioevo. Il Centro cura la "Bibliografia del pellegrinaggio medievale" su data-base Tinlib, che attualmente conta oltre 3900 titoli. Ciò che distingue il Centro da altre strutture analoghe è la peculiare attenzione agli itinerari di pellegrinaggio.

Si tratta della pubblicazione periodica del Centro Studi Romei, apprezzata in Italia e all'estero per la serietà dei suoi studi e per i qualificati collaboratori di cui si avvale. Esce semestralmente e pubblica saggi di approfondimento e di sviluppo delle tematiche legate agli itinerari delle peregrinationes maiores, nonché studi e ricerche sui diversi aspetti della storia del pellegrinaggio e della viabilità medievale. Il Centro Studi Romei produce anche quaderni monografici.

Si può richiedere al Centro Studi Romei - preferibilmente via e-mail - una estrazione bibliografica mirata dal data-base Tinlib (Copyright IFNET Srl Firenze) su temi inerenti le attività del Centro stesso, per Parola Chiave o Soggetto, per Area geografica o per Autore, lasciando un messaggio nell'apposita casella di e-mail. Alcuni esempi: ospedali medievali in Emilia, ordini militari e ospitalieri in Toscana, valichi alpini medievali, navigazione medievale, etc.
Entro pochi giorni, vi verrà inviato un file in formato testo contenente quanto richiesto.
Ciò che chiediamo in cambio è la citazione della fonte e del detentore del Copyright, nonché una copia dell'eventuale pubblicazione (anche soltanto su floppy disk, qualora si tratti di tesi di laurea), che provvederemo a registrare sullo stesso data-base. Per le stesse esigenze di completezza del data-base e della nostra documentazione, saremo lieti di ricevere qualsiasi tipo di materiale (anche mimeografico o in append di e-mail), attinente i campi della nostra ricerca. Esso verrà registrato nel data-base e recensito o segnalato nel primo volume successivo, di regola in quello miscellaneo o, se attinente al tema, in quello monografico.

Infine nel sito anche un ricco elenco di risorse in Rete e la Bibliografia tematica di Fabrizio Vanni.

Vai al sito: www.centrostudiromei.eu